In data 15 febbraio 2013, alle ore 18.00, nella sala consiliare di Policoro (MT), si terrà
La “Conferenza Nazionale sulle trivellazioni nel Mar Ionio", patrocinata dal Comune di Policoro e organizzata da Legambiente.
Saranno presenti responsabili nazionali di Legambiente, tra cui il vice-presidente,Stefano Ciafani, relatore nella CONFERENZA delle REGIONI Adriatiche e IONICHE tenutasi a
Venezia lo scorso anno e il giornalista RAI di AMBIENTE ITALIA, Igor Staglianò.
Inoltre, interverranno personalità del mondo energetico nazionale, rappresentanti istituzioni delle Regioni Basilicata, Calabria e Puglia.
Nel frattempo divulghiamo alcune informazioni invitando Associazioni, Organizzazioni, Enti locali, Scuole ad aderire e a partecipare.
Nel 2011 in Italia sono stati estratti 5,3 milioni di tonnellate di petrolio, di cui 640mila tonnellate dai fondali marini. Questi numeri sembrerebbero destinati ad aumentare.
La bozza di “Strategia energetica nazionale”, fortunatamente non approvata, prevedeva un nuovo impulso alla ricerca e all’estrazione di idrocarburi in Italia, con un obiettivo di crescita dal 7 al 14% del fabbisogno energetico nazionale.
Nel frattempo sono ripartiti gli iter autorizzativi per le trivellazioni a mare grazie al ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, che con uno dei decreti approvati nel 2012 ha riattivato le procedure per le estrazioni petrolifere fermate grazie ad una legge del 2010, approvata dopo il gravissimo incidente alla piattaforma della BP nel Golfo del Messico. A causa di questa modifica normativa rischiamo la realizzazione di almeno 70 piattaforme di estrazione di petrolio (che si sommerebbero alle 9 già attive nel mare italiano tra Adriatico e Canale di Sicilia) per un totale di 29.700 kmq.
Una scelta assolutamente insensata, secondo Legambiente, anche perché studi del ministero dello Sviluppo economico stimano nei nostri fondali marini la presenza di 10,3 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe che, stando ai consumi attuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole 7 settimane. Non solo: anche attingendo al petrolio presente nel sottosuolo, concentrato soprattutto in Basilicata, il totale delle riserve certe nel Paese verrebbe consumato in appena 13 mesi. Il settore, insomma, è destinato a esaurirsi in pochi anni, con rischi crescenti per l’ambiente e la salute ma con forti interessi economici per pochi.
Per contrastare questo ritorno al passato energetico serve il protagonismo dei territori e delle istituzioni locali. È per questo che Legambiente ha deciso di organizzare per venerdì 15 febbraio, in Basilicata, a Policoro (MT) una conferenza nazionale sul tema dal titolo "Uscire dal petrolio: Fermare le nuove trivellazioni petrolifere e abrogare le leggi pro trivelle per uno sviluppo locale sostenibile”