Rondinelli. Edificato nel 1683 dalla famiglia De Roberti, passò nel sec. XIX al magistrato Filippo Rondinelli e nel 1861 al Comune.
Fiorentini. Appartenne alla famiglia Fiorentini e successivamente alla famiglia Bonelli.
Federici. In questo maestoso palazzo fu ospitato, nel 1902, l’onorevole Giuseppe Zanardelli, in occasione del suo viaggio in Basilicata come testimonia la lapide murata al lato del portone.
Zito Elia. Apparteneva ad un ramo ora estinto della famiglia Ferrara; ha nel Cortile una cisterna, nella cui bocca si legge inciso su pietra l’anno 1557.
Mansi. Appartenne sino alla fine del 1700 alla famiglia Mansi e poi alla famiglia Cerulli dal 1770. Fu ospitato Carlo III di Borbone nel 1735 come ricorda la lapide in marmo murata sulla facciata di Corso Carlo Alberto.
Brancaccio. Dal 1817 al 1821 vi dimorò Ottaviano Rasole, maestro della carboneria montalbanese. Nel 1860 fu sede del Municipio e il 21 ottobre dello stesso anno vi si svolse il plebiscito politico che sancì la volontà dei montalbanesi ad accettare l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno Sabaudo.
De Quinto (Palazzo del Principe). In questo palazzo dal 1848 al 1860 si cospirò contro il sovrano borbonico, Ferdinando II.
Rosa De Leo (La Greca). Vi nacque il marchese di Polignano, Pasquale La Greca, che nella reazione borbonica del 1799 patì dure persecuzioni e la confisca dei beni. Nel 1848, il cav. Vincenzo De Leo fece del suo Palazzo il centro della cospirazione contro Ferdinando II di Borbone e per questo fu condannato a morte.
Santagata. Appartenne alla famiglia Santagata prima e poi al cavalier Zito Elia che assassinò Giambattista Santagata nel 1854 presso il portone del palazzo. Il secondo piano ha ospitato l’Asilo e le Scuole Elementari femminili.